Essere grati significa amare! Nella gratitudine diventiamo liberi, perché ci volgiamo agli altri e ci liberiamo dall’egoismo.
Dobbiamo esser sempre grati alla vita, sia per i momenti belli che per quelli difficili. Nei momenti belli è facile esser grati. Immergerci nelle foto che abbiamo di quegli attimi è emozionante e coinvolgente. Ma proprio riguardando le foto di quei giorni che ci sembravano più duri, ci renderemo conto che hanno contribuito a plasmarci come siamo oggi.
Quando ero piccolo, i miei genitori mi facevano fare un gioco. Oggi so che si tratta di gratitudine. Questo gioco consisteva nel trovare sempre il lato positivo di qualsiasi cosa mi capitasse. Anche quelle peggiori. Perché mi ripetevano sempre che ogni evento che ci accade ha un risvolto costruttivo. Bisogna solamente saperlo trovare.
Questo gioco mi è rimasto dentro. Lo faccio ancora oggi, da adulto. E nutro un profondo senso di gratitudine nei confronti dei genitori per avermi dato questo sprint. Per avermi insegnato a stare sempre al mondo con entusiasmo e positività. Gli stessi sentimenti che comunico anche nelle mie foto emozionanti.
Sono immensamente grato ai miei, e lo sarò sempre, anche per un altro motivo. Perché se sono qui, a fare il lavoro che amo e parlare con voi di fotografia, lo devo proprio a mia madre e mio padre. Sono loro che mi hanno permesso di appassionarmi alla macchina fotografica.
Dovete sapere che la mia famiglia aveva un’attività di tipo fioristico. Quindi, quando dovevano costruire il catalogo da illustrare ai clienti, mandavano me a scattare le foto dei loro addobbi, nelle chiese e in altre location. Proprio me!
Pensate che goduria per me, che avevo appena 14 anni e potevo sbizzarrirmi con l’oggetto dei miei desideri: la macchinetta fotografica. Mi scatenavo catturando i dettagli floreali, le luci, i nastri, i colori dei petali. Quando ripenso a quel periodo sento di rivivere momenti felici. Ancora oggi mi commuovo.
In quei giorni, passati a fotografare rose, pizzi e perle, ho iniziato il mio percorso da fotografo. Per questo nutro un grande – ma che dico, un immenso – senso di gratitudine verso mia madre e mio padre. Non dimentichiamo mai chi ha fatto qualcosa di importante per noi.
E’ possibile essere grati ancora oggi, per un evento del passato. Possibile e doveroso. Prima di tutto per noi stessi. Perché questo esercizio di gratitudine ci fa sentire colmi di vita. Ed è qui il segreto della felicità.
Per sentirsi ancora oggi grati per qualcosa accaduto tempo fa, occorre richiamarlo alla memoria. E la fotografia è proprio uno di quegli elementi che ci aiutano in questo.
Molti psicologi, addirittura, consigliano di rivivere le esperienze del passato, soprattutto quelle belle, magari mettendo insieme un collage di foto che hanno costituito i momenti chiave della nostra vita.
È facile, però, fare un esercizio di gratitudine con i ricordi positivi. Meno semplice è farlo con gli eventi negativi della nostra vita. Ma impariamo anche da quelli. E anche verso di quelli, quindi, dobbiamo essere grati.
Proprio come in quel gioco di quando ero piccolo, possiamo andare a scovare il lato positivo in ogni avvenimento.
Quando ci accadono eventi negativi ci abbattiamo, soffriamo. Ed è giusto che sia così. La sofferenza va attraversata. La forza dell’essere umano sta proprio nel saper vedere il risvolto costruttivo che può derivare anche da un fatto negativo.
Vi racconto che cosa è successo a me. Molti anni fa ho avuto un incidente molto serio in moto, che mi ha costretto a letto per oltre sei mesi. Un periodo nero, non potevo muovermi e ovviamente ero dolorante per le conseguenze dello scontro. Eppure, credetemi, il ricordo di quei mesi ha per me un sapore dolce. Riguardo le foto e ci ripenso con affetto. Perché in quelle foto emozionanti non sono solo. Ci sono tutte le persone che mi sono state accanto. C’è chi mi ha soccorso. C‘è chi mi ha accudito.
I miei affetti mi hanno riempito di amore. Mi hanno dato tutto il loro conforto. Così mi hanno fatto assaporare la vera natura della vita, che passa attraverso il calore umano prima di tutto.
Oggi, ripensando a quel periodo, vado a rivedere le foto e ricordo i loro visi, le espressioni e i gesti di affetto. Per questo mi sento grato anche e soprattutto ai momenti difficili. Perché mi hanno reso la persona che sono oggi. E mi hanno permesso di scoprire chi mi ama realmente.
Nella vita è bello avere accanto persone che ti amano. Ma è bello soprattutto saper essere loro grati!
Non diamo mai nulla e nessuno per scontato. Dare per scontato l’amore è la cosa più sciocca che possiamo fare, perché significa sminuirlo.
Dobbiamo invece gratificarlo. Rendergli onore. In questo modo gli diamo luce, lo mettiamo a fuoco. Come facciamo quando riandiamo con la memoria a qualcosa di bello e cerchiamo di focalizzarlo.
In questo gioco di emozioni diventiamo liberi. Perché provare senso di gratitudine significa volgersi all’altro. È un processo di liberazione dall’egoismo. È un atto di coraggio, nel quale scegliamo quale direzione dare alla nostra visione della vita.
La sera, prima di andare a letto, poco prima di chiudere gli occhi, lasciamoci affascinare dalla giornata che abbiamo trascorso. Ripensiamo alle ore trascorse e a quanto abbiamo fatto. Io lo faccio ogni sera e mi concentro su due elementi importanti e mi domando:
- “che cosa ho imparato in questa giornata”
- “chi mi sento di ringraziare per tutte le cose che ho imparato”.
È un gioco. Un altro. Questo però lo faccio spesso con le mie bimbe, così come i miei facevano con me. Lo chiamo il “gioco delle emozioni” e le mie figlie sono sempre contente di farlo.
Provateci anche voi, darà dei risultati stupefacenti!
Marco Tullio Cicerone diceva che:
“La gratitudine non è soltanto la principale virtù, ma è la madre di tutte le altre”.
Non poteva dire una frase più giusta.
Guardare le foto ed essere grati a quello che la vita ci ha dato. È questo l’augurio che rivolgo a tutti voi. Perché la gratitudine verso chi ci ama è il primo segreto di felicità.
E io ringrazio voi. Perché mi seguite sempre e mi riempite con il vostro amore.
Grazie a voi tutti!