Fotografare le emozioni: l’allegria

Che bella allegria, è contagiosa e coinvolgente. Il corpo la mostra con un suo linguaggio…

Che bella allegria! Il sorriso si apre e diventa grande. E anche raccontarlo diventa più coinvolgente. Un fotografo di emozioni sa leggere e cogliere i sentimenti. Oggi vi racconto come.

Oggi voglio affrontare con voi un sentimento sicuramente positivo e divertente. Ci divertiremo a parlarne insieme. Avete già capito?

Naturalmente mi riferisco a lei. L’allegria.

Sapete leggere le emozioni? Si, perchè è innato in noi…

Chi sa leggere le emozioni può descrivere l’allegria come un misto tra gioia e contentezza. Come l’effetto benefico causato da un pensiero, un gesto, un fatto piacevole. Ed è diversa dalla felicità.

Perché si può essere allegri anche per motivi molto futili e molte volte al giorno. È un sentimento più frequente. Anzi, più si è allegri e più la nostra giornata va bene. Penso che su questo siamo tutti concordi.

Ma chi sa cogliere le emozioni capisce, inoltre, che l’effetto virtuoso del nostro essere allegri si espande anche verso gli altri. È un regalo che facciamo a noi stessi, certo, ma anche a chi ci circonda. Quando siamo allegri diventiamo coinvolgenti. Tendiamo a sorridere e siamo più accoglienti verso gli altri. Avete presente quando vi sentite pieni di entusiasmo? Tutti noi tendiamo a giocherellare, a divertirci e a pensare in modo positivo.

È il linguaggio del corpo. Ed è un gran bel linguaggio. Che un bravo fotografo di emozioni di solito non si fa sfuggire. Tra poco vi spiego perché. Andiamo con ordine, non siate impazienti 🙂

Allegria? E' coltivare la nostra salute animica. — Allegria? E’ coltivare la nostra salute animica.

Essere allegri è un esercizio mentale. Se ci sforziamo di prendere la vita con entusiasmo, tutto intorno a noi migliora. Se ci pensate bene, è un po’ come andare in palestra. Solamente che lì coltiviamo la nostra salute fisica. Mentre quando ci sforziamo di essere allegri – e ci riusciamo – stiamo coltivando la nostra salute mentale.

Trasformiamo questo esercizio interiore in un’abitudine. Il punto chiave, però è non cercare un’allegria falsa o forzata. Intendo dire che l’allegria può e deve essere ricercata impegnandosi a compiere un percorso interiore, attraverso precise domande che rivolgiamo a noi stessi. È il modo migliore per leggere le emozioni.

Allegria? Convertire in amore i sentimenti meno belli

Il primo e più semplice passo da compiere consiste nel vedere l’aspetto positivo di ognuno dei nostri accadimenti. Quelli più banali, legati alla quotidianità. Se vediamo il lato rosa in ciò che viviamo nel nostro piccolo, riusciremo a convertire ed elaborare ogni sentimento negativo come, ad esempio, la frustrazione che può prendere ognuno di noi.

Come ci riusciamo? Seguiamo un aforisma importante, che dice:

“Si può vedere solo un problema, oppure si può guardare il problema come un’opportunità”. (cit Gallileo Gallilei)

Si, lo ha detto Galileo Galilei, che ha fatto di questa massima il perno della sua esperienza di vita e studi. E io seguo sempre questa massima.

Quando un problema è visto in questo modo, tende a renderci la vita migliore. Mi piace citare anche un’altra studiosa. Harriet Martineau, una scrittrice e sociologa che nel 1830 lavorò negli States, affermava che un’allegria generale poteva addirittura essere trovata nei manicomi e nei cimiteri del paese.

Incredibile vero? Eppure è così. Sembrerà assurdo, ma è possibile trovare sentimenti positivi anche nei luoghi più inaspettati.

Ma l’aspetto più bello è che l’allegria è un atteggiamento contagioso. Le persone intorno a noi possono ispirarsi a noi ed essere pervase dalla nostra allegria. Tutto questo migliora il mondo che ci circonda.

Per raggiungere questo obiettivo, bisogna pensare in modo propositivo, cercare di essere vivaci e fare una battuta e un sorriso. Anche di fronte a cattivo gioco, come si suol dire.

Personalmente, nei momenti malinconici, guardo degli sketch comici che mi fanno venire il sorriso e mi fanno ripartire con slancio. Questo vuol dire sapere cogliere le emozioni. E utilizzare il linguaggio del corpo.

Ecco che un fotografo di emozioni sa come cogliere l’allegria.

Ma come siamo noi quando siamo allegri?

Se dedichiamo un po’ di tempo ad osservarci o soprattutto ad osservare che ci circonda, vediamo che:

- il nostro corpo quando è allegro si mostra in maniera più aperta, con le spalle in posizione più eretta. Perché ci sentiamo bene, siamo protesi in avanti a non abbiamo paura di nulla.

- Le ansie tendono a farci chiudere per proteggerci. L’allegria invece ci dà fiducia verso il prossimo, verso chi ci circonda. E, ribadisco, ci rende aperti.

- Quando un sorriso è pieno, l’espressione è di tipo simmetrico, sinistra e destra rispondono in maniera spontanea ed equivalente. Quando siamo felici la nostra espressione è radiosa e simmetrica.

- Il sorriso è aperto e non abbiamo paura di mostrare i denti in una espressione sincera.

Vi è mai capitato che qualcuno vi dicesse “come stai bene, ti vedo una luce particolare negli occhi”? Ecco, è la luce dell’allegria. Porta una conseguenza positiva sulla nostra salute. Sul nostro benessere.

Allegria? E' il ricordo dei momenti fantastici — Allegria? E’ il ricordo dei momenti fantastici

Sono piccoli dettagli, che un fotografo di emozioni ama ricercare nelle persone che sta fotografando. Io lo faccio sempre. Creo un rapporto empatico, con un’allegria contagiosa e generica. Così le fotografie vengono estremamente più belle, perché il corpo ci sta comunicando qualcosa di bello. E lo sta facendo in maniera sincera!

La fotografia immortala tutto questo e lo regala all’eternità.

Perciò vi dico:

Siate felici, siate allegri… e soprattutto ricercate la vostra allegria!

Guardando e trasformando gli aspetti, elaborando e metabolizzando i sentimenti meno positivi e cercando di vedere opportunità in quelli che apparentemente possono sembrare problemi.

Vi posso garantire che, se creiamo allegria intorno a noi, la attiriamo per sempre!